È già trascorso un mese! Ve l’avevo detto che sarebbe stata dura riuscire a postare qualcosa con i miei nuovi ritmi e purtroppo non sono stato in grado di smentirmi… Per fortuna ho preso questo impegno con il gruppo di lavoro per Monograno Felicetti e quindi sono costretto a ritagliarmi un paio d’ore di tempo libero (per la cronaca: è l’una di notte) per scrivere almeno il post mensile per il progetto.
È cambiata la varietà con cui dovevo cimentarmi, da farro a grano duro matt (notate anche il cambio di colore della fascetta), quindi ho deciso di cambiare anche tipologia di ricetta, da creativa a tradizionale… Il caso poi ha voluto che abbia ricevuto proprio in questi giorni un nuovo pacchetto dagli amici di Eudoro, azienda nel parco fluviale del Tevere già citata in queste pagine in merito all’amatriciana e produttori di una porchetta tra le più buone al mondo, in cui, tra le altre cose, era presente proprio un battuto di pancetta stagionata non affumicata… e dunque ecco a voi la Carbonara!
Il titolo della ricetta in realtà è una forzatura conseguente alla fotografia. Pensando a come poter presentare in maniera originale un piatto di spaghetti alla carbonara, mi è venuta in mente quest’idea un po’ scherzosa dei piccoli contenitori, ognuno con un ingrediente diverso, da rovesciare poi nel piatto per ricrearsi sul momento la propria pietanza (sta’ a vedere se ora qualche ristorante chic non mi copia l’idea…). È stato uno dei rari casi in cui è venuta prima la foto e dopo il titolo… La ricetta che vi indico però è quella classica.
Insomma, veniamo a ‘sta carbonara… sulla sua origine ci sono davvero molte ipotesi, sia riguardo alla zona in cui sarebbe nato il piatto sia riguardo alla sua composizione (in particolare sulla scelta tra guanciale e pancetta). Personalmente, fin da piccolo ho sempre saputo che nella carbonara ci dovesse andare la pancetta (il guanciale nell’amatriciana) e anche quelli di Eudoro propongono quella per la preparazione, per cui oggi pancetta! Oh, poi se qualcuno me la fa buona anche col guanciale io la mangio lo stesso eh! Sul tocco finale invece sono tutti d’accordo: l’uovo va versato sulla pasta a fuoco spento per non farlo rapprendere altrimenti diventa frittata. Ma questo ora lo vediamo…
Per le dosi, ormai vado a occhio ma in linea di massima per due persone dovrebbero essere:
- 200gr di spaghetti di grano duro matt Monograno Felicetti
- 80gr di pancetta stagionata non affumicata, a cubetti (kit carbonara Eudoro)
- 2 uova (io di solito uso un uovo intero + un tuorlo: con meno albume il composto riesce più cremoso)
- 50-60gr di pecorino romano grattugiato
- olio extravergine di oliva
- sale e abbondante pepe nero
Fate soffriggere la pancetta in un cucchiaio d’olio, giusto il tempo di ammorbidirla. A parte sbattete le uova con il sale, il pepe e metà del pecorino.
Cuocete gli spaghetti bene al dente (in acqua bollente salata, ma che ve lo dico a fare?) e scolateli.
Saltateli nel tegame con la pancetta per far insaporire bene, poi togliete il tegame dal fuoco e versate il composto di uova sulla pasta girando abbastanza rapidamente finché si forma una crema che avvolge lo spaghetto… pochi secondi, non di più, altrimenti l’uovo diventa della consistenza di una frittata e non va più bene.
Servite caldo spolverando con il restante pecorino e con una grattata di pepe.
Allo stesso modo potete preparare la variante vegetariana, con le zucchine al posto della pancetta: è quella che facciamo di solito qui a casa 😉
Questa dunque è la preparazione classica, però già che avevo preparato tutto quanto per la foto ho anche provato a sperimentare il piatto DIY: oh, funziona! Tra l’altro la pasta ormai si era quasi raffreddata dopo le prove di scatti che ho fatto (ma ha comunque tenuto benissimo la cottura lo stesso, questo lo dico ai Felicetti interessati, bravi bravi) ma l’intuizione si è rivelata vincente. Ovviamente anche in questo caso l’uovo va cotto un po’ pur mantenendolo cremoso… sempre meglio evitare di consumarlo crudo.
E ora vediamo se riesco a postare qualcos’altro prima di un mese…
Segnalo che la versione vegetariana è ottima anche con i fiori di zucchina (anziché con le zucchine). Io aspetto sempre il cheese cake….
Ecco lo sapevo:ora mi viene voglia di carbonara per colazione!!
Bella, mi piace, semplice e essenziale 🙂
è sempre una pasta super-golosa!!! se ben eseguita e con ingredienti di qualitá…non c’é sperimentazione che tenga. Spesso le cose semplici e della tradizione sono tra le più “ostiche”.
Bravo Fabien sei riuscito a farmi venir voglia di carbonara alle 10 del mattino!!!
vedi io ho il vizio di fare la carbonara sempre coi rigatoni… eppure gli spaghetti si prestano benissimo! praticamente come fai? intingi gli spaghetti nell’uovo e li accompagni agli altri ingredienti? mi ricorda un piatto di carne giapponese che funziona proprio così 🙂
Mitica carbonara, esperienza notturna tutta da godere, anche se anch’io, im-penitente, aspetto presto la “veg-version” a tua firma. Sul tessuto del Matt nulla da dire anzi, licenzia gran parte delle possibili “titubanze”, anche del cuciniere meno esperto! Grazie e bravo Fabien, soprattutto per l’abnegazione 🙂
@Daniela… il dolcino arriva con il millesimo fan (se riesco a scrivere la ricetta) 😉
@Sara B… mah io ho preso e rovesciato tutto nel piatto, però in effetti anche prendere gli spaghetti e intingerli può essere carino 😀
baci e grazie a tutti 🙂
Ciao Fabien arrivoi tardi, ma arrivo!
Riesci sempre ad essere originale, la carbonara la adoro e sono d’accordo con sara, sembra davvero un piatto jap.
Un abbraccio 😉
Anch’io arrivo in super ritardo, perdonami. Questi sono i piatti che piacciono a me, semplici negli ingredienti (che però devono essere di primissima qualità), ma non per questo di facile esecuzione e dannatamente appetitosi 🙂
Riguardo all’origine della carbonara, io ho sentito dire che ci va il bacon (che in pratica sarebbe pancetta affumicata, se non vado errato), dato che il piatto trovó diffusione negli anni in cui gli “ammeregani” erano in Italí per “liberarci” dalla dittatura… qualcuno puó confermare/smentire?
@Stefano… all’interno del testo trovi il link a Wikipedia con le possibili origini della carbonara ma questa degli americani non c’è; ora sono curioso 😀
Ciao Fabien complimenti per la carbonara semplice ed essenziale
provata con gli spaghetti alla chitarra (quelli a sezione quadrata) ed è venuta stratosferica.
un pò pesantina per la verità
adesso che sono tramortito… la ragione mi porta alla variante vegetariana magari come suggerisce daniela con i fiori di zucca… ma domani saprò resistere alla tentazione della pancetta che sfrigola?
complimenti per le foto
Oddio potrei svenire di fronte a quest ocheesecake…cioccoalto bianco e lamponi sono gli ingredienti che più preferisco per fare i dolci… e poi è bellissimo! Complimenti!
Circa la pesantezza nel digerire la carbonara, perchè contiene pancetta quindi grasso, non sono molto d’accordo. L’unico sistema per non rendere pesanti i cibi è mangiarne in quantità moderata. Provate ad entrare in un biscottificio e ne vedrete delle belle circa l’utilizzo del grasso animale . Ma nessuno dice ” ho fatto colazione e non riesco a digerire” eppure ha introdotto molti più grassi ( e peggiori) di una semplice carbonara. La forza della comunicazione è il catalizzatore che da vita perpetua al sistema economico. Roberto
Ciao Fabien, ricetta semplice ma fantastica, ho voluto subito provarla, ma ho fatto una versione mix vegetariana al 50%, pancetta + zucchine tagliate sottili. Complimenti per il blog !
I miei complimenti 🙂 mi hai fatto venir voglia di carbonara !!!