Non ci riesco: ormai ho sviluppato una totale dipendenza dai prodotti di ‘ino… siamo arrivati al punto che sabato scorso, quando siamo andati a fare la spesa al supermercato, abbiamo del tutto evitato la zona formaggi perché ora che abbiamo provato la bontà di quelli che troviamo da Alessandro non riusciamo più a tornare indietro… Un po’ come è successo a Cavoletto con il cous-cous: ora che ha provato la gioia di sgranarlo a mano da sola non riesce più a comprarlo precotto…
Sono quindi di nuovo a presentarvi una ricetta realizzata grazie ad uno dei prodotti che ho acquistato in questo meraviglioso negozio. Per fortuna stavolta potete sostituirlo senza alcun problema di reperibilità perché si tratta “semplicemente” di robiola. Certo, la robiola “incavolata” de La Casera di Eros Buratti di Verbania è una cosa del tutto particolare che ha un sapore indimenticabile (e infatti mi sa proprio che me la procurerò di nuovo quanto prima, insieme al Caprino di San Gimignano) ma se proprio non sapete dove trovarla potete comunque usare la robiola che più vi aggrada. Il nome di questo formaggio non è casuale: viene infatti affinato avvolto in foglie di verza che lo mantengono particolarmente cremoso. Slurp!
Avrei dovuto preparare questo piatto per una cenetta con amici che poi purtroppo è saltata… alla fine è andata meglio così perché ci è toccata una porzione in più a testa, hehe. Sì ma la riproporrò di sicuro, se no se vengono a leggere questo blog e poi ci rimangono male…
Ma andiamo alla ricetta…
per la pasta fresca senza uova:
- 100gr di semola
- 20gr di farina 00
- 1 cucchiaio di olio
- acqua e sale
per la besciamella alla robiola:
- 300ml di latte
- 30gr di burro
- 30gr di farina
- sale
- 300gr di robiola
per il sugo di funghi:
- 500gr di funghi champignon
- sale, pepe e timo
Intanto preparate la pasta fresca: disponete la farina a fontana e aggiungetevi olio e sale. Poi impastate energicamente unendo un po’ di acqua tiepida se l’impasto dovesse risultare troppo duro (poco per volta, io di solito mi bagno semplicemente le mani e impasto con le mani bagnate… ho sempre paura di mettere troppa acqua). Quando l’impasto sarà ben liscio, formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciatela riposare per una mezz’ora. Quindi, usando l’apposito attrezzo, tiratelo in sfoglia e dividetelo in rettangoli adatti alla teglia che intendete usare (se il vostro attrezzo ha una scala graduata da 1 a 9 per lo spessore, arrivate fino a 6). Appena prima di andare a preparare il piatto da mettere in forno, scottatela 2-3 minuti in acqua bollente salata… una sfoglia per volta se no vi si attacca tutto quanto…
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Lavate per bene gli champignon e tagliatelli a lamelle sottili quindi fateli rosolare bene in un tegame con olio d’oliva. Quando avranno rilasciato la loro acqua aggiungete sale, pepe e un rametto di timo e cuoceteli per 20-25 minuti fino a che l’acqua non si sarà ritirata e i funghi risulteranno morbidi.
Per la besciamella invece fate sciogliere il burro in un padellino antiaderente (piuttosto capiente perché alla fine andrete ad aggiungerci la robiola). Appena sciolto, unite la farina e mescolate rapidamente in modo da ottenere una crema liscia color nocciola. Aggiungete il latte, prima solo un po’ tanto per amalgamarlo perfettamente con burro e farina ed evitare i grumi poi tutto il resto. Fate cuocere per una decina di minuti mescolando continuamente con un mestolo di legno finché non comincerà ad addensarsi e gonfiare. Spegnete il fuoco (la besciamella dovrà comunque rimanere appena un po’ liquida), aggiungete la robiola a tocchetti e mescolate fino a farla sciogliere… sentite che profumino che sprigiona?
Ora si tratta di mettere tutto insieme nella teglia… Imburratela bene e disponete sul fondo un cucchiaio di besciamella, quindi fate gli strati alternando lasagna, funghi e besciamella (io sono riuscito a fare 6 strati in una teglia 15x21cm) e terminando con una bella spolverata di grana grattugiato. Infornate a 180° per 25 minuti e servite ben caldo…
Non so se esiste un equivalente culinario del pollice verde; dai risultati che ottengo con la besciamella mi sa che si potrebbe coniare il termine “mestolo bianco” perché incredibilmente non ne ho mai sbagliata una indipendentemente dalle dosi… chiamatela fortuna, datemi dello spocchioso, ma ‘sta cosa mi da una gran soddisfazione…